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A.S.  2016/17

 

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Gli alunni sono ricevuti dalle ore 12,00 alle ore 13,00 tutti i giorni.

E’ assolutamente vietato agli utenti interni ed esterni (alunni, genitori, personale ATA, personale docente, RSU, ecc.) l’accesso ai locali della segreteria nei giorni e negli orari non previsti dalla presente carta dei servizi. Il personale posto all'ingresso degli uffici di segreteria vigilerà sugli accessi senza alcuna eccezione di merito o di genere, salvo espressa autorizzazione del DS o del DSGA, e dovrà far rispettare il silenzio nel corridoio.

Possono accedere ai locali della segreteria fuori orario solo i collaboratori del DS e i docenti titolari di Funzioni Strumentali. Questi presteranno la massima attenzione nel rivolgersi ai suddetti uffici fuori orario solo in caso di reale necessità.

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L’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Michele Niglio” ha sede nella città di Frattamaggiore, comune della provincia di Napoli situato a 12 Km a nord del capoluogo, nella pianura campana. Il territorio fa parte di una vasta area compiutamente bonificata nel cinquecento e nel seicento da Don Pedro di Toledo e da Pedro Fernandez de Castro conte di Lemos, con la costruzione dei Regi Lagni e di altre opere intese a dar sfogo alle acque del fiume Clanio (da cui il nome alterato di Lagno) che qui impaludava.

Con l’introduzione della coltura della canapa, fiorentissima specie nelle campagne di Frattamaggiore, i Lagni servirono anche per la macerazione del prodotto. La nostra scuola ha un bacino di utenza formato da giovani appartenenti a famiglie di estrazione prevalentemente operaia e artigiana provenienti per la maggior parte dai comuni limitrofi: Arzano, Afragola, Caivano, Casandrino, Casavatore, Cardito, Casoria e Frattaminore.

Essa è inserita in un tessuto urbano che, a seguito di un rapido incremento demografico e della continua espansione edilizia dell’abitato, raggiunge ormai senza soluzione di continuità il capoluogo partenopeo. Il progressivo assorbimento della città all'interno dell’area urbana napoletana può a giusta ragione far ritenere quest'istituto appartenente, di fatto, alla rete scolastica di un territorio ad alta densità abitativa e di grandi dimensioni come è quello della città metropolitana di Napoli.



L’istituto insiste su una realtà territoriale eterogenea sul piano socio-economico e ambientale : numerosa è la presenza di attività commerciali, laboratori artigianali e piccole imprese specie nel settore calzaturiero e dell’abbigliamento, ma mancano tuttavia rilevanti complessi industriali. L’agricoltura, un tempo fiorente, era specializzata in particolare nella produzione della canapa utilizzata per fabbricare stoppa, corde e tessuti. L’istituto è inserito in un contesto territoriale che purtroppo non offre alcuno spazio di cultura organizzato; il mezzo più diffuso di acculturazione è la televisione; limitato è, invece, l’accostamento ai giornali, sia quotidiani sia riviste; inoltre si avverte la mancanza di stimolazioni culturali, riscontrabile negli ambienti dai quali la maggior parte degli alunni provengono. Questa situazione di emarginazione culturale grava sulla formazione dei ragazzi e manifesta i suoi effetti negativi nel fenomeno della dispersione scolastica e delle ripetenze, del quale fenomeno è parte cospicua lo svantaggio socio-culturale.

 

Il Territorio e le sue vocazioni

Il territorio in cui si inserisce la nostra struttura scolastica, noto come terra di lavoro, la cui estensione va dalla pianura a nord di Napoli fino al casertano, fa parte di una vasta conurbazione ad alta densità edilizia ed abitativa che si è formata in seguito al rapido processo edilizio avviatosi a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Tale aggregato urbano è formato dai comuni situati a nord del capoluogo, originariamente separati tra loro e ciascuno con una propria riconoscibilità urbana fondata su un equilibrato rapporto con la campagna circostante. In seguito all'incremento demografico verificatosi nel secondo dopoguerra, la continua espansione edilizia di ciascun abitato ha fatto sì che tali comuni si saldassero tra loro fino a raggiungere, senza soluzione di continuità, il capoluogo partenopeo e a definire tale conurbazione “area metropolitana di Napoli”.

Storicamente tale area è stata oggetto della vasta opera di bonifica, compiuta nel Cinquecento e nel Seicento da Don Pedro di Toledo e da Pedro Fernandez de Castro, conte di Lemos, effettuata mediante la costruzione dei Regi Lagni e di altre opere intese a dar sfogo alle acque del fiume Clanio (da cui il nome alterato di Lagno) che qui impaludava.

Con l’introduzione della coltura della canapa, fiorentissima, i Lagni servirono anche per la macerazione del prodotto. La lavorazione della canapa ha costituito l'attività economica prevalente fino al secondo dopoguerra, quando l’avvento delle fibre sintetiche ne ha decretato la fine. Oggi il territorio si caratterizza per le attività afferenti al settore terziario, con notevole presenza di esercizi commerciali, e, in misura minore, al settore industriale. Quest’ultimo è caratterizzato dalla presenza di insediamenti produttivi rientranti in piani specifici e localizzati prevalentemente nell'area di Arzano.

Calandoci nelle specificità dei due comuni che accolgono le nostre strutture scolastiche, Frattamaggiore e Grumo Nevano, possiamo affermare che le loro realtà, pur essendo essi limitrofi, risultano alquanto differenti.

Oggi, il contesto economico e sociale di Frattamaggiore si caratterizza per la prevalenza di attività pertinenti al settore terziario: si esercitano prevalentemente le attività di commerciante, libero professionista, insegnante, impiegato, ecc.; le attività artigianali, dopo la chiusura degli opifici destinati alla lavorazione della canapa, hanno poca rilevanza.

Il contesto relativo al Comune di Grumo Nevano, invece, si caratterizza per la presenza di numerosi laboratori artigianali e piccole imprese che operano nel settore dell’abbigliamento e in quello calzaturiero, benchй nell'ultimo ventennio anche questo territorio si sia aperto verso il settore commerciale e terziario. Pertanto, dall'analisi del bacino di utenza e delle attività prevalenti appena effettuata, si evince che l’istituto di Grumo Nevano è inserito nel suo territorio in maniera perfettamente coerente con le sue tradizioni artigianali e ne rispetta la vocazione.

Un discorso più approfondito merita il contesto frattese, in quanto Frattamaggiore, pur abbandonando la tradizione industriale ed artigianale, risente, fin dal secolo scorso, degli effetti del benessere socio-economico determinato da queste tradizionali attivitа che ne hanno accresciuto l’importanza come centro urbano ed hanno consentito l’affermarsi di una classe media che differenziava la realtà frattese dai Comuni circostanti. Tale benessere socioeconomico
ha reso possibile la scolarizzazione della popolazione dal livello elementare a quello universitario, motivando la presenza di istituti di istruzione superiore dalla diversificata offerta formativa (liceo classico, istituto tecnico commerciale, istituto professionale) che consentivano l’accesso alle facoltà universitarie di Napoli. Ciт ha gettato le basi per la nascita di una classe sociale, costituita prevalentemente da professionisti, e per la riqualificazione culturale del paese.

Oggi il confronto tra associazioni, enti culturali e formativi, è particolarmente vivo e stimolante: molte sono le associazioni culturali e di volontariato presenti nella zona e, nonostante non vi sia una disponibilità di strutture e spazi destinati specificamente alle attività preposte alla diffusione della cultura, l’amministrazione locale si sta muovendo in questa direzione. Infatti è giа prevista la riconversione delle aree dismesse dalle tradizionali attività artigianali in centri polifunzionali.

Pertanto l’ambiente è molto stimolante sotto questo aspetto e la scuola intende attivare i necessari rapporti con le strutture presenti sul territorio al fine di far sì che gli alunni possano beneficiare e trarre profitto da questi servizi per migliorarsi come individui.

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